Punkt. - Non è ora di raggiungere un rapporto equilibrato con la tecnologia?
Office in a small city - Edward Hopper (1953)

Non è ora di raggiungere un rapporto equilibrato con la tecnologia?

Domenica prossima gli orologi europei verranno messi avanti di un'ora; in Nord America il cambiamento è avvenuto un paio di settimane fa. Ma l'ora legale è forse diventata meno importante? Guardandosi in giro, viene da chiedersi se la priorità non sia tanto la luce del giorno quanto la retroilluminazione negli schermi LCD di smartphone e televisori. E anzi, quell'ora supplementare di luce di sera significa in pratica un'ora di attesa in più prima di tornare a qui neri più ricchi, a quei contrasti più intensi dove il buio fa la differenza: il mondo virtuale.

Più tempo passiamo a guardare gli schermi, meno importante diventa per noi la luce del sole, tanto che a volte è quasi una seccatura. Che tu stia controllando i messaggi mentre cammini verso l'ufficio, o divertendoti a guardare qualcosa sullo smartphone con i tuoi amici (che stanno divertendosi con i loro), o guardando un film, la luce è diventata un fastidio.

Abbiamo cominciato ad andare in quella direzione perché lo volevamo. Oggi, in generale, lo facciamo e basta. E perché altri vogliono che lo facciamo.

È davvero così che intendiamo trascorrere il nostro tempo sulla Terra?

Nel 2016, Tristan Harris ha lasciato il suo lavoro a Google per fondare un'organizzazione  no-profit chiamata Time Well Spent, tempo speso bene, che cerca di ampliare il dibattito sugli effetti della tecnologia sui nostri comportamenti, e che ha portato alla creazione del Center for Humane Technology. Da allora, è diventato un tema caldo, ed è sempre più chiaro che la tecnologia non ha molti effetti positivi dal punto di vista del nostro benessere generale.

Sulla home page del sito spicca un incredibile fotomontaggio, una grafica di un normale smartphone unita alla foto di una donna. Ma la donna non è sullo schermo, sta guardando fuori da dentro il cellulare, con le braccia incrociate sul bordo dello schermo, come se fosse un davanzale. Sembra felice di godersi il panorama, ed è in piena luce.

Forse è più ragionevole usare queste future serate luminose per fare qualcosa di diverso dal guardare i pixel? E quando si avvicina l'ora di dormire, far combaciare il calar del sole con un tramonto digitale: spegnere tutto,lasciando solo un fisso con un numero che conoscono solo familiari e amici più stretti, e una sveglia efficiente. (Non preoccupatevi di offendere Alexa, ci riderà sopra.) Prendete in considerazione l'idea di unirvi ai tanti  che hanno abbandonato del tutto gli smartphone, unendo un cellulare basic a un laptop o tablet (di gran lunga migliori per scrivere). Oggi queste idee possono sembrare quasi radicali, ma dal punto di vista della biologia, sono proprio quello  di cui il nostro cervello ha bisogno, per evitare gli effetti collaterali dell'eccessivo utilizzo della tecnologia.

Grazie a un'apparente riduzione degli incidenti stradali, si dice che l'ora legale aumenti l'aspettativa di vita. Stessa cosa per  il divieto di usare il cellulare mentre si guida, ovviamente, con un legame causale molto più chiaro. Ma i cellulari sono pericolosi anche in altri modi, per chi fissa lo schermo senza guardare la strada, o si fa un selfie in un punto pericoloso rischiando la vita, ecc. Ma l'utilizzo eccessivo della tecnologia limita le nostre vite anche in altri modi, in modo incrementale e inevitabile. La nostra qualità di vita peggiora, perché siamo meno concentrati, meno riposati e quindi meno allerta. L'eccessivo utilizzo della tecnologia si mangia la nostra vita, e sta diventando la norma.

Non è ora di ripensarci?

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