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Perdersi con aplomb

Spiaggia a Pourville, Claude Monet, 1882

A volte fa bene vagabondare e perdersi. Lo sanno bene i jazzisti, così come i pittori e gli scrittori. Ovviamente tutto questo funziona solo se si sa come tornare sui propri passi… ed è proprio questo processo di scoperta che porta a realizzare dei capolavori.

Lo stesso può essere applicato all’arte del vivere. Non in tutti i casi, però; non vale, infatti, quando bisogna riaccordare una chitarra o pulire una tavolozza, ovvero quando bisogna fare qualcosa in modo efficiente. In questi casi, l’efficienza ha tutto un altro significato. 
Fare una passeggiata, perdersi per poi ritrovare la strada di casa può, in base a come il tutto avviene, essere un modo per rilassarsi e/o per partire all’insegna di un’avventura. 

Fa bene anche alla mente: leggere una mappa, essere consapevole dello spazio, notare e osservare l’ambiente circostante, resistere all’incombente tabù del XXI secolo dell’interazione fisica con sconosciuti, ecc. Inoltre, ci sono tutti quei posti e quelle cose interessanti di cui non saresti mai venuto a conoscenza se non avessi deviato il tuo percorso e fossi rimasto nei parametri degli algoritmi.

È per questo che consigliamo il perdersi come un qualcosa di utile da fare regolarmente.

Come farlo nella maniera più opportuna? Innanzitutto, bisogna mettere via il proprio smartphone (se se ne ha uno, ovviamente) e procurarsi una mappa (molto più efficace di uno schermo dalle dimensioni ridotte). Se ti stai perdendo in una città, ci sono mappe alle fermate degli autobus, alle stazioni, ecc. oppure una mappa su un tablet alla quale far riferimento occasionalmente. Poi, il pranzo al sacco è sempre una buona idea! Prepararne uno senza sapere quando verrà consumato è qualcosa di abbastanza trasformativo. Non vogliamo suggerire di uscire senza cellulare in caso di emergenza, bensì di metterlo via in tasca.

A questo punto, perditi con aplomb. Nonostante il senso di smarrimento, ti sentirai sicuro e rassicurato nel senso più ampio del termine. Il termine “aplomb” deriva dal francese à plomb, ovvero il filo a piombo utilizzato per valutare la verticalità. Per un ballerino professionista “aplomb” è sinonimo di eccellenza, postura corretta e allineamento fisico. La postura, infatti, è un fattore indicativo e causativo del sentirsi sicuri di sé, rilassati e in pace con sé stessi. Per questo, mentre ti perdi nei meandri della tua mente… abbandona anche quella postura ricurva tipica di una persona incollata a uno schermo e goditi il viaggio! 

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