Ti ricordi del Crackberry?

Il concetto di disintossicazione digitale sta diventando sempre più popolare. In meno di 10 anni dall'introduzione dell'iPhone, siamo passati dall'essere un pianeta di scettici degli smartphone a veri e propri convertiti alla chiesa degli enormi schermi luminosi touch. Ricordi quando prendevamo in giro gli uomini d'affari pieni di sé per essere dipendenti dal loro “Crackberry”? Ricordi il disprezzo con cui li guardavamo per non riuscire a staccarsi mai dall'ufficio? Beh, alla fine hanno riso per ultimi! Ora siamo tutti dipendenti. Guardati intorno e conta quante superfici luminose ad alta risoluzione hai a portata di mano.
Una parte di me pensa che questa sia un'attenzione che lo smartphone non ha mai cercato. Ha fatto di tutto per dissuaderci dall'abbandonare i nostri antichi Nokia. I telefoni di oggi hanno una batteria enorme che comunque dura solo un giorno se davvero usi il dispositivo, software che si blocca e ha costantemente bisogno di aggiornamenti. App gonfie che cercano di fare tutto: dalle prenotazioni di viaggio alle carte d'imbarco fino alle carte fedeltà, riuscendo magari a soddisfare tutti questi bisogni, ma solo in modo mediocre. L'insulto finale è stato il recente passaggio a schermi così esageratamente grandi da non entrare più nelle mani o nelle tasche e da richiedere due mani per essere usati.
Non pensare che io sia uno di quelli che odia il progresso. Tutt'altro. Guida un'auto ibrida elettrica, scatto foto con una fotocamera digitale mirrorless, ehi, sto anche scrivendo la prima bozza di questo testo su uno smartphone Android con schermo grande. I dispositivi connessi sono incredibilmente potenti, ma c'è un sacrificio che dobbiamo riconoscere.
Per cominciare, c’è l’estetica. Il problema di tutto ciò che è uno schermo è che tutto sembra uno schermo. Da lontano, siamo tutti più o meno uguali. Android o iPhone, Pixel o G6, non fa differenza. Poi c’è il software. Usiamo tutti le stesse app per fare le stesse conversazioni e guardare gli stessi meme. È così noioso!
Invece, limiterò il mio utilizzo dello smartphone a un piccolo numero di attività essenziali, come il servizio per caricare l’auto che richiede un'app. Passerò a un fidato MP 01. Non per un po’, non per provarlo, ma come scelta consapevole per ricordarmi di parlare con le persone invece che digitare verso di loro. C’è anche il vantaggio aggiuntivo di usare un dispositivo bellissimo. Uno che è piacevole da tenere in mano e da usare, ma che fa solo poche cose che uso con parsimonia, per poi passare oltre. Il numero limitato di funzionalità significa che può essere piccolo, mirato e discreto. Una serie di suonerie e notifiche molto educate trasmettono una personalità affascinante, e i tasti sono fantastici. Ricordi i tasti fisici? Sono fantastici, mi sono mancati e scommetto che mancheranno anche a te.
So di sembrare un hippie e so che la scelta che sto facendo è estrema e non adatta a tutti, ma sono sempre più convinto che cresciamo come persone quando parliamo.
Davvero.
L’uno con l’altro.
Dal vivo è meglio, ma usare la voce è comunque meglio di niente, e non vedo l’ora di passare più tempo a pensare e parlare e meno a digitare e scorrere. Penso che se tutti alzassimo un po’ di più lo sguardo ci capiremmo molto meglio.


